venerdì 22 aprile 2011

22 ABRIL DESCOBRIMENTO DO BRASIL.............

OBRIGADO PEDRO




Non mi stancherò mai di ringraziare certo PEDRO ALVARES CABRAL, il navigatore portoghese che nel 1500 scoprì il BRASILE, con una flotta di navi, battenti bandiera portoghese dopo circa quaranta giorni di navigazione senza sapere cosa sarebbero andati a trovare. Avvistarono un monte che chiamarono Pascoal, proprio scoperto nel periodo pasquale.


Alla fine del XV secolo , per la Spagna, per il Portogallo ed anche per altre nazioni europee cominciava a porsi urgentemente il problema di trovare una via marittima che permettesse di trasportare direttamente in Europa le merci provenienti dall’Oriente senza dover passare attraverso le mediazioni dei commercianti arabi che controllavano i porti del Mediterraneo orientale e le piste del Mediterraneo orientale e le piste carovaniere aperte attraverso il Medio Oriente fino ai porti dell’Oceano Indiano.
Infatti, spezie, profumi,erbe medicinali, sete, tappeti, pietre preziose,armi e perfino schiavi dovevano passare per molte mani prima di giungere in Europa ed i prezzi di queste merci aumentavano decine di volte: una via marittima avrebbe offerto enormi vantaggi, sarebbe stata più economica, più comoda più sicura.
Queste considerazioni avevano spinto Cristoforo Colombo a salpare dal porto di Palos per tentare di raggiungere il Levante veleggiando verso Ponente, ed a lungo si pensò che le terre da lui scoperte fossero qualche remota isola dell’Arcipelago giapponese e non un Nuovo Mondo.
I navigatori portoghesi, invece, più realisticamente, avevano prima cercato e poi trovato la via marittima verso l’Oriente veleggiando verso Meridione lungo le coste dell’Africa: dopo alcuni tentativi sfortunati, nel 1498 Vasco de Gama doppiava il Capo di Buona speranza e giungeva fino alle coste dell’India.
Questo è il quadro in cui si deve inserire la scoperta del tutto casuale del Brasile, nell’anno 1500, ad opera di Pedro ALvares Cabral.

Cabral pensò che il Brasile potesse servire come scalo sulla rotta delle Indie , raccomandò nella sua lettera al Re che si costruissero missioni per convertire gli indigeni, fece piantare una croce sulla spiaggia e continuò il suo viaggio verso Oriente.
Il Brasile era entrato nella storia dalla porta di servizio e per qualche tempo ancora fu lasciato in pace.
Il portoghese era abituato alla rapina, al saccheggio, al commercio facile e redditizio dei prodotti d’Oriente e questa attività continuò ad occuparlo ancora per alcuni decenni.

Il Portogallo non si disinteressò completamente della sua nuova colonia ma si limitò ad allestire qualche sporadica spedizione per esplorarne le coste, come quella dell’italiano Amerigo Vespucci che scoperse Bahia nel 1501; anche le iniziative commerciali furono esattamente limitate: solo qualche raro scalo dove si barattavano gingilli contro pappagalli e tronchi di pau-brasil.

Ma ad un secolo dalla scoperta la penetrazione dei portoghesi in Brasile era ancora ridottissima: pochi centri isolati straetti tra l’oceano e la foresta che comunicava più con la madre patria che tra di loro, l’immensità dell’interno restava interamente sconosciuta e ci volle un tipo particolare d’esploratore, spregiudicato e audace perché la barriera formata dalla foresta potesse essere infranta.

 
 
GRAZIE PEDRO

Nessun commento:

Posta un commento